Aprire un e-commerce vi costerà come un negozio fisico

Cosa troverai nell'articolo

Ovviamente il titolo è una provocazione, ma poi non così tanto come possiate pensare.

Immaginate di aprire un bellissimo negozio, curato nei minimi particolari e con delle vetrine bellissime, oppure acquistare un nuovo capannone per la vostra azienda,  con all’interno la migliore tecnologia in termini di macchine presente in questo momento sul mercato. Roba da far invidia a tutti i tuoi concorreti.

C’è solo un problema, il vostro negozio sta in cima ad una montagna, difficile da scalare, accessibile solo per pochi.

Vi troverete quindi, a passare le giornate ad ammirare la vostra costruzione, perchè di clienti ne potranno arrivare pochi, e magari quei pochi manco acquisteranno.

Perchè ho fatto questo esempio?

Perchè pensare di realizzare solo un e-commerce, senza pensare ad una strategia, avrà lo stesso risultato del tuo negozio sulla montagna, cioè ZERO….

Spesso si viene influenzati dal vicino o dall’amico che racconta di riuscire a vendere sul web, e si pensa di poter fare la stessa cosa semplicemente realizzando un ecommerce.

In realtà, basterebbe poi approfondire per scoprire che spesso, chi dice di vendere, di vendite ne fa 4-5 al mese. Ovviamente la percezione del vendere è come quella della ricchezza, per alcuni guadagnare 5.000 euro al mese è ricchezza, per altri è povertà (se sono Berlusconi 5000 sono nulla). Oppure semplicemente l’amico vende veramente, ma è l’eccezione, ma essendo eccezione appunto non va preso come caso reale.

La realtà che nessuno vi racconta è che 9 ecommerce su 10 chiudono nel giro di un anno, oppure restano li, aperti, ma senza speranze di portare un vero guadagno.

Perchè quasi tutti gli e-commerce falliscono velocemente?

La risposta è semplice, perchè si pensa sia facile e si tende a non ascoltare  il consulente onesto, che avverte preventivamente che servirà poi un lavoro e una strategia anche post pubblicazione del sito (spesso si vuole sentire solo quello che si vuole sentire). Ancora peggio, quando ci si affida al primo consulente furbone che arriva che racconta che con la creatività si venderanno migliaia di prodotti in tutta Italia (diffidate di chi vi vende solo creatività, è buona solo per guardarsela mentre si è soli in negozio o azienda).

La realtà è un’altra.

Aprire un ecommerce impone investimenti di migliaia di euro, che possono essere tanti o tantissimi a seconda del settore. In certi settori è addirittura improponibile a meno di non essere una multinazionale.

Perchè servono questi investimenti?

Servono perchè come per un negozio in una via sbagliata, anche un e-commerce, se creato e messo online sarà invisibile al mondo, non riceverà visite da nessun navigatore di internet, a parte forse gli amici all’inizio, quando lo condividerete su facebook o instagram.

Diventerà una bellissima cattedrale deserta, magari venduta dall’azienda più creativa della città, che però non vi porterà nessun guadagno, anzi, solo spese.

E allora vi chiederete, cosa fare se volessi aprire un e-commerce?

Per prima cosa, prima di intraprendere un progetto di ecommerce, bisognerebbe farsi produrre un’analisi di mercato, almeno per il web.

1. Analisi di mercato.

L’analisi di mercato consiste in un documento che racchiuda tutti i prodotti e le parole chiave associate al proprio business, con i volumi di ricerca (quante volte viene ricercata una chiave mensilmente) e la presunta difficoltà. Dovrà contenere un’analisi dei concorrenti, allo scopo di capire con chi si ha a che fare, e contro che livello di budget andremo a competere.

Vi faccio un esempio base, se volessimo vendere nel settore dei viaggi, specificatamente prenotazione hotel, dovremo scontrarci con booking, trivago e altri colossi.
Ovviamente lo scontro frontale, a meno di non avere budget faraonici, sarebbe impossibile. In base a questo si potrebbe cercare una strategia per colpire nei punti non presidiati, per esempio “offerte villaggi turistici” (non che sia facile eh, però fattibile, e lo dico perchè l’abbiamo fatto :-) ).

Come potete capire, investire in un’analisi, potrebbe sembrare all’inizio un costo, ma è il metodo migliore per evitare di buttare via tanti soldini.

A seguito di una analisi SEO si può quindi capire se c’è spazio per aprire un progetto ecommerce, o nei casi peggiori capire che è meglio lasciare perdere, perchè sarebbero magari 8-9000 euro buttati via, che per una piccola media azienda, son soldi.

2. Minimo sviluppare un e-commerce ottimizzato per Google (SEO)

Sulla base dell’analisi si potrà realizzare un ecommerce ottimizzato per i motori di ricerca.

Verrà studiata la struttura migliore cercando di trovare la mediazione migliore tra, ottimizzazione SEO, navigabilità del sito, e esperienza utente. Il codice dovrà utilizzare i tag corretti e le varie pagine dovranno rispondere agli intenti di ricerca dell’utente.

La grafica dovrà essere chiara e funzionale agli obbiettivi, il messaggio dovrà essere chiaro, tralasciando fantasticherie e creatività assurde.

3. Portiamo visitatori sul sito, tradotto… Sviluppare una strategia

Una volta online, l’e-commerce non può essere abbandonato a se stesso. Come detto in precedenza non avrà visitatori, quindi non potrà vendere.

Dovremo quindi sviluppare quelle che sono le varie strategie di marketing, online e offline, per portare utenti in target. Tenete ben presente che un utente che arriva sul vostro sito, la maggior parte delle volte non vi conosce, per lui sarete uno dei tanti, e difficilmente acquisterà subito.

Partendo da una analisi e da un sito ottimizzato per i motori di ricerca, potremmo per esempio impostare delle campagne SEO per incrementare il posizionamento delle chiavi di ricerca e delle pagine chiave del sito,e quindi aumentare i visitatori in target.

Dovremo poi studiare una strategia per rincorrere i visitatori, e ricordargli che si, voi siete quel bel sito con quel prodotto interessante, su cui per vari motivi non si sono mai fidati ad acquistare.  Ma che siete ancora li, e il vostro prodotto è valido e sicuro, e se l’utente acquisterà non se ne pentirà.

Volete un esempio? Provate a navigare sul sito di booking, uscendo e navigando poi su altri siti, in facebook o Instagram, quasi sicuramente vi comparirà un’offerta di qualche hotel della piattaforma. Beh, la cosa non è casuale e la può impostare chiunque, previo investimento di un certo budget (qui torniamo al fatto che bisogna investire).

Ovviamente le attività sono svariate, possono essere online e offline, e quello sopra è solo un piccolo ed incompleto esempio di cosa si possa fare. L’articolo non è incentrato sulla strategia, ma nel far passare il messaggio che a differenza di quello che dicono molti falsi guru o agenzie tradizionali, vendere online è fattibile, ma solo impostando le cose bene dall’inizio. 

Certo è che, se volete sentirvi dire che è facile e costa poco, beh le balle le lasciamo ad altri, noi vi parliamo per come stanno le cose,  poi a voi la decisione.

Facebook
LinkedIn
Consenso cookie
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Puoi accettare, rifiutare o modificare i cookie premendo i pulsanti desiderati. Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare.